Il primo passo verso una società inclusiva e solidale è la conoscenza. I saperi, pratici e teorici, sono il primo grimaldello per abbattere i muri dell’indifferenza e dell’odio manifestato nelle sue molteplici forme (violenza sui più deboli, bullismo, razzismo). Un primo livello d’intervento determinato dalla crescita di fenomeni di intolleranza, pregiudizio, violenza riguarda l’esigenza da parte di giovani e adolescenti di accedere a forme di socializzazione sane e orientate al rispetto della persona e alla valorizzazione delle attitudini. L’impegno sociale e la partecipazione con l’utilizzo di formule interattive nuove e accattivanti può rappresentare una risposta alla riduzione dei luoghi di aggregazione sostituiti dalle piazze virtuali. Occorre dunque una innovazione delle metodologie di relazione che, fuori dalle logiche aggregative in cui si articolano soggettività dominanti, riescano ad aggregare in modo orizzontale valorizzando le capacità di ciascuno sia nell’azione attiva (essere protagonista di un’attività), che in quella passiva (saper ascoltare, trovare i tempi di apprendimento). La determinazione di processi educativi tra pari appare l’opzione metodologia più adatta a contrastare la tendenza all’isolamento che spesso nei giovani si ripiega in una dipendenza da internet. L’assenza del collegamento a internet porta ad una sorta di disturbo compulsivo che si manifesta chiaramente con la sindrome da Disconnessione o anche Nomofobia. La risposta a questo nuovo male psico-sociale non può essere il ritorno alla “cabina telefonica” ma occorre incanalare l’esigenza di connettersi al mondo ricostruendo il senso del ruolo attivo dell’individuo. Vogliamo dunque combinare nella giusta dose strumenti informatici e utilizzo del web con il protagonismo dell’individuo dentro una dinamica relazionale non virtuale e lo sviluppo di nuovi processi di cittadinanza attiva. Accanto al tema della partecipazione si sviluppa quello della solidarietà sociale quale argine a fenomeni di intolleranza le cui radici trovano terreno fertile nella grave crisi economica in atto. Favorire la cultura del volontariato e l’agire dentro la promozione delle pratiche può rappresentare un ambito d’intervento positivo teso a valorizzare la collaborazione e a definire visioni della società fondate sul mutualismo e la solidarietà.