Nell’ambito del Course on Conservation of Built Heritage 2023 si sono svolte, gli scorsi 18 e 19, le giornate formative e i sopralluoghi dedicata al Parco Archeologico di Ercolano
Da ogni parte del mondo i partecipanti al prestigioso corso, che offre ad un’ampia gamma di professionisti della gestione dei luoghi culturali, approfondimenti su questioni tecniche all’interno del più ampio contesto di ricerca, di conservazione, di coinvolgimento del pubblico, al fine di collegarle entro un più generale e consapevole orizzonte di pianificazione e gestione strategica.
Gli studiosi, accompagnati dal team HCP e dallo staff del Parco, hanno avuto accesso ai principali cantieri in corso nell’ambito della conservazione e della manutenzione programmata del sito UNESCO (Terme Suburbane, “Antica Spiaggia”, “Domus” e “legni del Decumano massimo” e c.d. Scavi Nuovi, Villa dei Papiri), ma si sono spinti anche sul territorio con un sopralluogo su Via Mare, visita della mostra Materia Il legno che non bruciò a Ercolano alla Reggia di Portici, al mercato di Pugliano – dove hanno avuto modo di incontrare e dialogare con comunità e organizzazioni del territorio – per concludersi con esercitazioni di coprogettazione a Villa Campolieto dove sono stati accolti dal Presidente Gennaro Miranda e gli altri vertici dell’Ente Ville Vesuviane e dal Consigliere della Città Metropolitana con delega in materia di agricoltura e promozione del territorio, Vincenzo Cirillo.
L’ICCROM, Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali, è l’organizzazione intergovernativa che opera al servizio dei suoi Stati membri per promuovere la conservazione di tutte le forme di patrimonio culturale, in ogni regione del mondo.
“Restauro, manutenzione programmata, ma anche sito archeologico come parte integrante del territorio, i punti cardine delle giornate trascorse a Ercolano da parte del gruppo di professionisti del corso ICCROM, – interviene il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano Francesco Sirano – con accento sui successi ma anche sulle sfide ancora aperte. La presenza ICCROM ad Ercolano riconferma la funzione di laboratorio multidisciplinare a cielo aperto di questo straordinario sito. Ercolano si dimostra di nuovo caso studio d’importanza internazionale per come, con visioni di lungo periodo, si affronta il tema della gestione e della conservazione del patrimonio archeologico a scala urbana e il cruciale nesso tra salvaguardia/fruizione e il più ampio sviluppo sostenibile del territorio circostante; un approccio condiviso e che è alla radice del partenariato pubblico privato con il Packard Humanities Institute.”
“Il confronto con colleghi da oltre 20 paesi di tutto il mondo, il cui livello di preparazione è altissimo, che gestiscono patrimoni culturali dalle caratteristiche più disparate e agiscono in contesti sociali, economici e politici in alcuni casi simili e in altri differenti dal nostro è stato di grande beneficio anche per tutti noi che lavoriamo per il futuro di Ercolano, città antica e città moderna, attraverso un interscambio e il reciproco arricchimento.” – nota Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato per la Fondazione Packard.