L’incubatore Stecca propone, il 16 marzo alle ore 17, la presentazione del libro “Che fine ha fatto Città della Scienza” Un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno?
Un dibattito su come la divulgazione scientifica e la cultura dell’innovazione possano generare un modello di sviluppo dall’impatto sociale e economico per un territorio.
Scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi e pubblicato da Guida Editori – è un libro utile.
Che fine ha fatto città della scienza non è un interrogativo ma è un incitamento a parlare di Città della Scienza, luogo e borgo dell’innovazione, centro di divulgazione scientifica e museale ma anche “fabbrica” di tante start up di successo, collocato nell’area tanto “disgraziata” di Bagnoli-Coroglio ma comunque entusiasmante per la sua posizione strategica e bellezza paesaggistica.
La storia di Città della Scienza è quella della conoscenza, della divulgazione scientifica e dell’innovazione che si sedimenta e si costruisce nel tempo attraverso un intreccio di relazioni.
Un parallelismo con Stecca e l’area vesuviana è inevitabile. Un incubatore che nasce in un contesto di archeologia industriale, che fa dell’innovazione tecnologica una leva per lo sviluppo di un’area, quella vesuviana, ancorata a settori economici tradizionali, ma dalle potenzialità ancora inesplose.