Tante le persone che sono state evacuate dalle loro abitazioni e 5 sono morte, e la situazione resta ancora difficile a Palermo e Catania
In Sicilia e nel sud del paese vasti incendi stanno distruggendo ettari di terreni e vegetazioni: vasti incendi stanno devastando intere aree naturali e anche urbane nel mezzogiorno, in particolare si registrano grandi incendi in Sicilia e anche in Calabria e Sardegna.
Virali sui social i video della città di Palermo completamente avvolta dei roghi e dal fumo, tanto da spingere le istituzioni cittadine a bloccare per 15 giorni la vendita, e di conseguenza la consumazione di prodotti a base di latte e alcuni prodotti agricoli per contaminazione da diossina.
Gli incendi sono stati favoriti da temperatura che superavano i 45° e dai venti che alimentavano le fiamme, rendendo difficile il lavoro dei vigili del fuoco e della protezione civile, anche a causa di pochi mezzi a disposizione per contrastare le fiamme.
Situazione molto difficile è in Sicilia, a Palermo l’aeroporto Falcone e Borsellino ha dovuto sospendere le sua attività e una donna di 88 anni è deceduta a causa della difficoltà a raggiungerla dell’ambulanza a causa dei roghi, e tanti sono anche i ricoverati nelle strutture ospedaliere i quali hanno interi reparti occupati. 2000 circa risultano le persone sfollate e l’aria è quasi irrespirabile. Situazione molto critica anche nella città di Catania, dove interi quartieri sono senza corrente e l’incendio dell’aeroporto ha completamente inibito lo scalo. Tanta è anche la rabbia dei cittadini a causa del caos istituzionale e della poca assistenza nazionale.
Difficile la situazione anche in Sardegna. Nell’area centro-orientale si sono sviluppati incendi verso le zone di Nuoro, aiutati delle temperature alte, 48°, la forte siccità e il vento.
Anche in Calabria la situazione incendi è pericolosa, grossi roghi si sono sviluppati verso le zone dell’Aspromonte, dove un uomo di 98 anni è deceduto nella propria abitazione.
Le cause di questi incendi, in particolare quelli in Sicilia, risultano dolose, casi che si ripetono praticamente ogni anno, ma questa volta in misura più devastante anche a causa del particolare clima di quest’estate. La lotta alla prevenzione non sempre riesce nel suo intento, e spesso gli interventi dell’uomo non aiutano, e poi c’è da considerare una sorta di “Business degli incendi”: roghi causati per creare lavoro, come estinzione e poi ricostruzione, oppure casi eccessivi di estorsione, per poter intascare denari o lucrare sulle assicurazioni.
Nel tempo sempre più piano particolari e un attento lavoro di monitoraggio viene fatto per contrastare questi fenomeni, che a causa del clima impazzito diventano anche più pericolosi da gestire, più letali e più minacciosi per l’ambiente.