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I dolci pasquali: una golosa tradizione tra i dolci di Pasqua del paese

pasqua

Non solo uova di cioccolato e colombe, la tradizione pasquale in Italia è piena di dolci tipici, da nord a sud, pronti per arricchire il pranzo pasquale

L’Italia, da nord a sud, è piena di dolci tipici legati alla Pasqua. Preparazioni particolari che risentono di tradizioni e aneddoti locali.

Quindi, accanto alle ormai consolidate Uova di cioccolato e le Colombe, ci sono innumerevoli specialità regionali, che aspettano solo di essere scoperte e mangiate.

Ecco qui sotto riportati alcuni di questi meravigliosi dolci pasquali:

In Trentino – Alto Adige, si prepara la “corona dolce trentina”. Facile da preparare, bastano pochi ingredienti; come farina, latte, lievito di birra, burro, tuorli, zucchero e limone. Di solito il suo aspetto ricorda una corona intrecciata, decorata con uova sode. Perfetta per essere messa al centro tavola.

In Friuli-Venezia Giulia, precisamente a Udine, troviamo un dolce immancabile nella tradizione friulana. Una ricetta antichissima risalente al XV secolo, la “gubana”, una sorta di ciambella a base di pasta lievitata e cotta a forno, ripiena di burro, zucchero, uova e tanti altri ingredienti, come noci, uvetta, pinoli, mandorle, scorze di cedro e canditi, con aggiunta di cioccolato e grappa. La sua preparazione è piuttosto lunga, con svariate ore di lievitazioni.

A Viterbo invece tappa obbligatoria è la “pizza dolce”. Si mangia a colazione, con una cioccolata calda o latte, a Roma viene persino accompagnata con salame o uova sode. L’esterno si presenta croccante e luminoso, e l’aspetto interno è giallo in base alle uova impiegate. L’impasto base è composto da farina, uova, zucchero, latte, burro e lievito, con l’aggiunta di agrumi, cioccolato, rum, alchermes e uvetta. È molto comune anche in Umbria e nelle Marche.

Regina indiscussa dei dolci pasquali, almeno a Napoli, è la famosa “pastiera di grano napoletana”. Nota fin dal 1600, questa torta viene servita alla fine del pranzo pasquale in tutta la Campania, il quale inizia con l’iconico Casatiello napoletano.

Dorata e croccante, morbida al gusto e profumata, la pastiera è una torna di pasta frolla con un ripieno a base di ricotta fresca, zucchero, uova, canditi e grano bollito nel latte. La tradizione partenopea prevede anche millefiori, vaniglia e scorza d’arancia. Esistono altre varianti della pastiera di grano, la più famosa è la pastiera di crema.

Dolci buoni e misteriosi li troviamo in Calabria. Dolce tipico calabrese è la “cuzzupa”, di derivazione contadina, sono preparate in anticipo per il giorno di Pasqua. Sono diffuse molte forme del dolce, dalla ciambella a quelle a forma di farfalle, uccellini e persino bambole, all’estremità viene messo un uovo.

Gli ingredienti usati per farlo sono farina, strutto, lievito, limone, uova e anice. Il dolce sembra avere origini mediorientali, e simboleggia la fine del digiuno della quaresima. Il numero di uova varia e ha un significato preciso: se vengono messe nove uova dalla suocera, allora significa una rinnovata promessa di fidanzamento.

In Sicilia invece si fa l’agnello ma quello dolce. Tra la ricchissima cultura gastronomica siciliana, un posto d’onore spetta “all’agnello di pasta reale”. Dolce nato relativamente di recente, verso gli inizi del XX secolo, è un alimento piuttosto saporito. L’interno è costituito da pasta reale, ricavata da una lavorazione di mandorle tritate, acqua e zucchero e un ripieno di pasta di pistacchio.